L’ametista.

Il quarzo ametista è una pietra magnetica e affascinante.

I nostri antenati, incapaci di comprendere la sua natura ne attribuivano la nascita ai processi di solidificazione dell’acqua. Come accadeva per il cristallo di rocca, ritenevano che l’ametista fosse acqua solidificata con il potere di impedire all’uomo di perdere la lucidità mentale anche sotto l’effetto dell’alcol. Amethystos significa appunto “non ebbro”. Una leggenda mitologica spiega infatti che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco, dio del vino, si era invaghito; la fanciulla per sfuggire allo sgradito corteggiamento si rivolse a Diana che la trasformò in un limpido cristallo, sul quale, Bacco, adiratosi, rovesciò la sua coppa colma di vino, conferendo così alla gemma un delicato colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebraianti effetti della bevanda a lui cara.

I Greci ritenevano che costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell’alcool ed i Romani contribuirono ad alimentare questa leggenda: una particolare etichetta comportamentale imponeva infatti ai commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l’ospite accostava la sua alle labbra. Questi però si limitava a bere acqua pura in un calice d’ametista, i cui riflessi viola “coloravano” l’acqua, dandole l’apparenza del vino. In tal modo poteva rimanere signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all’ebbrezza.

In cristalloterapia migliora le attività della parte destra del cervello, viene considerata una potente purificatrice del sangue, e con potere energizzante. Cura e dissolve le emicranie di orgine nervosa, favorisce la meditazione, la concentrazione ed il sonno. Dona coraggio.

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